Edilizia, Mark Caltagirone torna in Italia. Nuovi investimenti in Puglia e tra i suoi progetti anche l’apertura di un canile

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Edilizia, Mark Caltagirone torna in Italia. Nuovi investimenti in Puglia e tra i suoi progetti anche l’apertura di un canile

di Maria Lucia Panucci

Ha alle spalle un cognome importante ma da solo è riuscito a costruire un impero. Quella di Mark Caltagirone, il costruttore romano, noto per i suoi affari all’estero, è una carriera costellata di successi. Ha iniziato nei primi anni 90 in America ancora giovanissimo, fresco di laurea, poi è volato in Libia per la realizzazione di alcuni oleodotti mentre in Corsica e in Cina si è dedicato alla costruzione di ospedali e centri commerciali. In Albania è presente da tempo con diversi cantieri di complessi residenziali e proprio lì, a Tirana, lo scorso marzo ha ricevuto il premio come miglior imprenditore italiano. I suoi cantieri, sparsi dalla Libia a Montreal, adesso arrivano anche in Giappone, dove ad attenderlo, tra un mese, ci sarà Yuriko Koike, la prima donna governatore di Tokyo, per parlare della preparazione della città alle Olimpiadi del 2020. Ma prima di Tokyo Caltagirone è pronto a tornare in Italia e ha già annunciato per il 2018 importanti investimenti in Puglia. Non sarà l’edilizia l’unico campo in cui il costruttore 50enne ha deciso di investire. Insieme alla compagna, una nota politica calabrese, finanzierà l’apertura di un canile. E proprio su questo abbiamo deciso di rivolgergli alcune domande…
Come nesce l’idea di finanziare un canile? E dove intende farlo aprire?
“Non è stata mia l’idea, bensì della mia compagna che da sempre ha questo desiderio. Per diversi motivi non siamo mai riusciti a realizzarlo. Ora è arrivato il momento di unire le nostre forze e i nostri settori di competenze per finanziare un progetto in cui entrambi crediamo molto. Abbiamo deciso di aprire un canile nel sud Italia perché, purtroppo, è una zona carente di queste strutture e poi in Puglia ho alcuni terreni di proprietà che si prestano bene alla realizzazione di un canile.”
C’è un messaggio preciso che vuole lanciare finanziando questo progetto?
“Come lei ben sa io ho sempre lavorato all’estero ma, se rientro in Italia, oltre che per motivi personali, è anche per una grande sfida che spero di vincere, ovvero cercare nel mio piccolo di migliorare il sud. Lavorare in Italia non è facile ma bisogna aver il coraggio di provarci perché alla fine il nostro è il più bel paese al mondo e la Puglia è un perfetto biglietto da visita per una Italia che ha bisogno di un lancio fuori dai suoi confini”
Non è da solo in questa nuova avventura…
“No di certo. Ho uno staff tecnico di geometri, architetti e ingegneri composto per un’alta percentuale da donne italiane. Ho sempre creduto nella grande professionalità delle donne, in ogni settore, anche nell’edilizia. Ogni cantiere con a capo una donna ha una marcia in più, quindi continuerò sempre nella mia scelta di puntare sulle donne. Poi in questa avventura di aprire un canile ho anche a fianco la mia compagna. Sarà la prima volta che lavoreremo insieme e questa sarà la sfida maggiore dato che, nonostante la stima reciproca, abbiamo vedute abbastanza diverse, non solo a livello politico!”
Ha un cane di cui va molto orgoglioso, non è vero?
In realtà di cani ne abbiamo diversi ma uno in particolare è la nostra mascotte. Si chiama Oscar ed è per me e la mia compagna come uno di famiglia. È un essere speciale, anche se ha da sempre qualche problema di salute. È grazie a lui che ho capito quanto può essere forte il legame tra uomo e animale…

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