Il decreto legislativo 231/2007 valorizza il ruolo della Banca d’Italia e le affida compiti regolamentari e di controllo sul rispetto degli obblighi antiriciclaggio.
La Vigilanza della Banca d’Italia, in accordo con le altre autorità di controllo del settore finanziario, svolge compiti di natura regolamentare in materia di:
- adeguata verifica della clientela (identificazione del cliente e del titolare effettivo del rapporto, acquisizione di informazioni sulla natura e scopo del rapporto e controllo costante del rapporto da parte degli intermediari)
- registrazione e conservazione dei dati nell’Archivio Unico Informatico (AUI)
- organizzazione, procedure e controlli interni che assicurino l’assolvimento degli adempimenti antiriciclaggio, compreso l’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette.
Il decreto stabilisce che la Banca d’Italia eserciti i poteri regolamentari anche nei confronti delle “società fiduciarie statiche” (legge 23 novembre 1939, n. 1966).
Anche attraverso ispezioni, la Banca d’Italia verifica:
- l’adeguatezza degli assetti organizzativi e procedurali degli intermediari vigilati
- il rispetto da parte degli intermediari vigilati degli obblighi previsti dalla normativa, in particolare: verifica della clientela, corretta alimentazione dell’Archivio Unico Informatico (AUI), adeguatezza dei controlli interni, formazione del personale.
I controlli ispettivi sono di tre livelli:
- approfondimenti nell’ambito delle ispezioni di carattere generale
- ispezioni mirate presso le direzioni generali
- accertamenti presso singole dipendenze.
In base agli esiti dei controlli, se necessario la Banca d’Italia prende le iniziative più opportune, applicando eventualmente sanzioniamministrative pecuniarie.
Se la Financial Action Task Force (FATF-GAFI) esprime riserve sull’adeguatezza dei sistemi di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo di alcuni paesi, la Banca d’Italia assume iniziative di sensibilizzazione nei confronti del sistema bancario e finanziario.