ROMA – La ex Lottomatica fa shopping negli Stati Uniti ma si prepara a salutare l’Italia, almeno per quanto riguarda la residenza e il mercato azionario di riferimento. Gtech (ex Lottomatica) ha infatti siglato un accordo da 4,7 miliardi di euro per l’acquisizione di International Game Technology (Igt), leader globale nel settore dei casinò e del social gaming con sede a Las Vegas, in Nevada.
Si completa così l’evoluzione di Lottomatica verso la dimensione internazionale. Poco più di un anno fa, la società controllata al 59,5% dalle famiglie Drago-Boroli attraverso DeA Partecipazioni e De Agostini, aveva cambiato il nome assumendo quello della controllata americana, proprio per rimarcare il tentativo di internazionalizzare il business. Ora il passaggio definitivo, che significa appunto un parziale addio all’Italia.
Ricalcando per certi versi quanto sta avvenendo perFiat e Chrysler, Gtech e la “preda” Igt confluiranno in una holding di nuova costituzione di diritto inglese; nel Regno Unito sarà fissata anche la residenza fiscale del gruppo. La holding inglese avrà sedi operative a Roma, Las Vegas e Providence, ma sarà quotata solamente a Wall Street: le azioni di Igt verranno ritirate dal Nyse e lo stesso accadrà per quelle di Gtech, che non scambieranno più a Piazza Affari: sul mercato borsistico italiano verranno meno 3,3 miliardi circa di capitalizzazione.
Passare dall’altra parte dell’Atlantico consentirà a Gtech di rifinanziare il suo intero indebitamento a tassi più convenienti, investire in dollari sfruttando la debolezza della valuta Usa rispetto all’euro, diversificare nel segmento delle slot machine che è più redditizio e acquisire la leadership nel mercato Usa dei giochi, un Paese che a differenza dell’Italia ha ancora grandi potenzialità di crescita.
Per ogni azione ordinaria di Igt, i loro azionisti riceveranno 13,69 dollari in contanti e 0,1819 azioni di questa nuova società (con cambio soggetto ad aggiustamento), per un importo complessivo di 18,25 dollari per azione. Agli azionisti di Gtech verrà assegnata una nuova azione ordinaria della newco per ogni azione Gtech posseduta. L’operazione prevede inoltre un meccanismo opzionale per gli azionisti Igt che potranno scegliere di ricevere un corrispettivo tutto in azioni, tutto in contanti o misto, secondo i criteri di ripartizione previsti nell’accordo di fusione (75-25%).
Il valore complessivo dell’operazione è di circa 6,4 miliardi di dollari (4,7 miliardi di euro, al cambio di 1,36), comprensivi della stima di circa 1,75 miliardi di dollari (1,29 miliardi di euro) di debito netto esistente in Igt. Per gli azionisti ci sarà la possibilità di recedere e la condizione perché l’operazione vada a buon fine è che il numero di azionisti che chiedono il recesso non superi il 20%.
Se nessun azionista eserciterà il recesso, gli attuali soci di Igt e Gtech deterranno, rispettivamente, circa il 20% e l’ 80% delle azioni ordinarie di NewCo, mentre la quota di De Agostini sarà pari al 47%. La famiglia e Igt hanno siglato un patto parasociale con il quale si impegnano a sostenere il progetto e non cedere azioni per un periodo di tempo. E’ previsto anche un piano d’incentivazione alla stabilità dell’azionariato: gli azionisti della newco che terranno i titoli per tre anni potranno ricevere un’azione speciale che avrà 0,9995 diritti di voto.
L’operazione prevede che Igt si fonda in una nuova società Usa, controllata dalla Newco inglese, mentre in Italia si creerà una società di diritto italiano (sempre controllata dal Regno Unito) nella quale confluiranno le attività e le concessioni tricolori, per non toccare l’operatività della società. Si prevede – spiega il comunicato di Gtech – “che entro il terzo anno dal perfezionamento della fusione si possano generare oltre 280 milioni di dollari (oltre 200 milioni di euro) di sinergie annue”.
“L’operazione”, annuncia ancora Gtech, “crea un’azienda leader a livello mondiale nell’intera catena del valore nel settore dei giochi, con un posizionamento unico per capitalizzare le opportunità nei diversi settori del mercato globale”. Il gruppo risultante dalla fusione avrebbe più di 6 miliardi di dollari di ricavi e più di 2 miliardi di dollari di ebitda (margine operativo lordo) sulla base dei dati aggregati degli ultimi 12 mesi al 31 marzo 2014, a tassi di cambio correnti.
Gtech prevede di concludere l’operazione nel primo semestre del prossimo anno; la società italiana finanzierà la parte in contanti del corrispettivo attraverso una combinazione di disponibilità liquide e di nuovi finanziamenti. Gtech ha ottenuto impegni vincolanti a tal fine per un totale di 10,7 miliardi di dollari da Credit Suisse, Barclays e Citigroup, incluso il rifinanziamento di parte del debito esistente.
Fonte : Repubblica economia del 16/07/2014