IL TERZO SETTORE: TRA ASSENZA DELLO STATO E RILANCIO DEL PRIVATO.
ESAME DELL’ASSOCIAZIONISMO ITALIANO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE ONLUS
di Mauro Leone, Dottore Commercialista e Revisore Contabile e di Domenico Griffo, Dottore Commercialista
GLI ENTI SENZA SCOPO DI LUCRO
Gli enti senza scopo di lucro costituiscono il terzo settore dell’economia; distinguendosi dall’ente pubblico e da quello commerciale privato. Questi nascono per soddisfare determinati bisogni o per fornire dei servizi specifici ai propri associati o a particolari categorie di soggetti terzi all’organizzazione, pertanto la loro diffusione investe tutti i campi dell’attività economica. Il loro scopo, a differenza delle aziende commerciali, non è di ottenere un profitto, determinato dalla differenza tra i costi sostenuti e i ricavi conseguiti, ma di soddisfare al meglio le esigenze sorte tra i propri associati in relazione allo scopo per cui è stata costituita ricevendo dagli stessi partecipanti i contributi per sopperire alle spese di gestione. Il bilancio, infatti, di una associazione dovrebbe evidenziare un risultato di pareggio tra le entrate costituite dalla somma dei contributi degli associati ed eventuali sovvenzioni statali o da parte di altri enti e le uscite relative ai costi sostenuti per espletamento della propria attività1; tuttavia se il risultato d’esercizio determinasse un disavanzo gli associati sarebbero chiamati a coprire la perdita con una contribuzione straordinaria, mentre in caso di avanzo di gestione diversamente dagli entri commerciali tali importi non saranno distribuiti agli associati alla stregua di utili ma costituiranno un fondo di dotazione per gli esercizi futuri disponendo così di somme maggiori da poter dedicare allo scopo sociale.