L’investimento – assicurano in Fiat – non è stato particolarmente rilevante. Ma, a volte, i segnali contano più dei soldi. Ed il segnale che Sergio Marchionne, ceo di Fiat, ha voluto dare inaugurando la nuova vita dell’Officina 82 nel quartiere torinese di Mirafiori è quello di un gruppo che, «pur di fronte alle tante alternative che esistono per un’azienda globale come la Fiat», ha scelto di puntare su Torino. E su Mirafiori in particolare.
Le Officine dell’ed Meccanica 2 erano chiuse da decenni ma, negli ultimi anni, sono state riportate a nuova vita collocando all’Officina 83 il Centro stile Fiat e poi le sedi di Abarth e New Holland. Il complesso non è interno allo storico stabilimento di Mirafiori, ma è compreso nell’area e – con l’apertura di oggi della sede direzionale di tutte le attività amministrative, informatiche, di accountinng, di internal audit e di sicurezza per Fca e per Cnh Industriale in Europa – rafforza il legame tra il gruppo e la città.
John Elkann, presidente di Fiat-Chrysler, ha sottolineato come queste attività servano ad accompagnare il rafforzamento dello stabilimento di Mirafiori. «Tra i diversi progetti di riqualificazione che abbiamo con dotto nel comprensorio di Mirafiori, questo è stato – ha aggiunto Marchionne – il più corposo e quello che ha coinvolto il maggior numero di persone». Saranno infatti oltre 1.500 gli impiegati ed i dirigenti trasferiti dalla sede di corso Ferrucci, a Torino, in un’area di 42mila mq.
Ed i lavori realizzati sulla base dell’efficienza e sostenibilità hanno consentito di risparmiare 8mila tonnellate di anidride carbonica rispetto ad un cantiere tradizionale, con 900 tonnellate di ossido di zolfo in meno. Il risparmio proseguirà nella gestione, con l’utilizzo di una rete di teleriscaldamento connessa allo stabilimento di Mirafiori ed un sistema di illuminazione che consente di ridurre di oltre il 50% la potenza elettrica necessaria per illuminare il nuovo polo.
Dove, ha concluso Marchionne, opereranno fianco a fianco Fca e Cnh Industrial, «due forze che pur potendo contare sulla libertà e l’indipendenza di cui avevano bisogno, continuano a beneficiare di alcune sinergie e competenze trasversali».
Fonte : ilsole24ore.