Le vendite giudiziarie di beni immobili sono spesso una buona occasione di investimento. Negli ultimi anni molte aste vanno però deserte, trascinandosi così di edizione in edizione, con prezzi che calano di conseguenza e si rivelano sempre più convenienti, in ribasso anche della metà rispetto al valore stimato. Nonostante le aste immobiliari siano una soluzione sicura e accessibile a tutti, tanti non partecipano perché ignorano i meccanismi di funzionamento o non ritengono di avere le competenze adatte. Mentre c’è chi “semplicemente” manca della liquidità necessaria a partecipare e allo stesso tempo è dissuaso dalle lungaggini e dai costi istruttori legati all’erogazione di servizi di finanziamento.
I partecipanti possono infatti richiedere e ottenere mutui ipotecari, che – una volta che l’immobile viene aggiudicato – vanno perfezionati nei termini di versamento del saldo del prezzo. La stipula del contratto e l’iscrizione dell’ipoteca avvengono contestualmente al decreto di trasferimento.
A tal proposito, l’Associazione bancaria italiana (Abi) ha promosso convenzioni con diversi tribunali per favorire l’erogazione dei mutui agli aggiudicatari (l’elenco delle banche aderenti è pubblicato sul sito). Resta naturalmente fermo che il cliente può rivolgersi a istituti diversi da quelli indicati nell’elenco, ma la convenzione ha individuato – nel rispetto del dettato normativo e delle esigenze organizzative dei singoli tribunali – un procedimento utile ad allargare la partecipazione.
Ai cittadini interessati a partecipare conviene rivolgersi agli istituti bancari prima dell’eventuale aggiudicazione. Perché poi si dovrà versare il prezzo, detratta la cauzione, entro il termine e con le modalità dell’avviso di vendita. Ed è bene avere già la certezza della concessione del finanziamento. A questo certezza punta ad esempio l’iniziativa della Banca popolare di Vicenza, che propone un finanziamento dedicato dove la delibera viene fatta di norma fino al 60% del valore risultante dalla perizia di stima redatta dal Ctu del tribunale (ma si può salire in base la merito creditizio del cliente). L’importo erogato non è comunque superiore al prezzo di aggiudicazione maggiorato delle spese correlate e al netto del deposito cauzionale già versato. La banca si sta muovendo per il convenzionamento con i vari tribunali sul territorio.
Il trend di aste deserte è in crescita (il 30% sul totale 2013). Anche per dare una risposta a questo problema, Unicredit credit management bank (Uccmb) lancia ora un prodotto ad hoc per chi intende aggiudicarsi un immobile all’asta. Si chiama “Mutui in Asta” e punta a favorire la partecipazione nei procedimenti esecutivi immobiliari e superare le barriere che potrebbero frenare i potenziali acquirenti. Il finanziamento viene accordato già al momento della partecipazione, nella misura dell’80% del minor valore tra il prezzo base di vendita (stabilito dal perito nominato dal giudice) e quello di battitura.
«Tra i vari vantaggi, Mutuo in Asta presenta sicuramente quello di ridurre i tempi di definizione del processo esecutivo, facilitando la vendita dell’asset, ma soprattutto quello di aprire un segmento di mercato, ricco di opportunità», afferma Dino Crivellari, ceo di Uccmb. «Vogliamo cambiare questo schema e mutare il circolo vizioso, rendendo l’accesso agli incanti più semplice e trasparente affinché gli immobili si vendano in tempi brevi, anche a beneficio del debitore, massimizzando il ricavo della vendita».
Il nuovo prodotto è disponibile nei tribunali che si attiveranno dal punto di vista organizzativo (anche in virtù delle convenzioni promosse dall’Abi), e – sottolinea Uccmb – si integra alle attività di recupero dei crediti ipotecari erogati alle proprie mandanti in collaborazione con UniCredit Credit Management Immobiliare (società controllata). Attività come quella di “Vivacizzazione delle aste” e “Ti accompagno all’asta”, che offrono ai cittadini una costante informativa sulle vendite giudiziali e un’assistenza specialistica in tutte le fasi precedenti e successive all’asta.
Fonte : ILSOLE24ORE
