NUOVO CONCORDATO PREVENTIVO: SI PARTE DALLO "STATO DI CRISI"*
di Massimo Giuliano, avvocato in Roma, studio legale e commerciale Giuliano & Di Gravio
PREMESSA
Con la legge del 14 maggio 2005, n. 80 è stato convertito il cosiddetto decreto competitività1, recante disposizioni urgenti nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale. Con essa sono state modificate alcune norme fallimentari in materia di revocatoria e di concordato preventivo, mentre è stato delegato il governo per la modifica del codice di procedura civile in materia di processo di cassazione e di arbitrato, nonché per la riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali. Le modifiche alla legge fallimentare apportate con il predetto decreto sono solo alcune tra quelle previste dal maxi emendamento al disegno di legge recante le modifiche al diritto concorsuale presentato lo scorso 23 dicembre dal Consiglio dei ministri. Ricordiamo che tale disegno di legge rappresenta solo una rivisitazione della legge fallimentare ed è destinato a risolvere soprattutto problemi di ordine pratico, recependo giurisprudenza e prassi consolidate dei tribunali fallimentari. È stato, invece, abbandonato lo schema di disegno di legge di riforma delle procedure concorsuali, redatto dalla commissione Trevisanato istituita con decreto ministeriale 27 febbraio 2004 dal ministro della giustizia, con il quale veniva totalmente sostituita la legge fallimentare introducendo istituti nuovi quali quelli di "allerta e prevenzione", che potevano sfociare nella procedura di composizione concordata della crisi o, nei casi di insolvenza, approdare alla procedura di liquidazione concorsuale dell’impresa2.
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