Redditometro, il passato è a rischio

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Redditometro: le richieste di informativa da parte del Garante della privacy mettono a rischio gli accertamenti per gli anni pregressi. Nel parere dell’Autorità diffuso il 21 novembre si legge, infatti, che il contribuente dovrà essere informato, attraverso l’apposita informativa allegata al modello di dichiarazione dei redditi e disponibile anche sul sito dell’Agenzia delle entrate, del fatto che i suoi dati personali saranno utilizzati anche ai fini del redditometro. Ora tenuto conto che il nuovo strumento sintetico prenderà il via con gli accertamenti relativi al periodo d’imposta 2009 è necessario interrogarsi sugli effetti pratici di questa richiesta del Garante della privacy, visto che sul modello Unico 2010, né tantomeno su quello degli anni successivi, tale informativa non era prevista.

La richiesta del Garante non fa una piega. Se i dati personali del contribuente inseriti nella dichiarazione dei redditi saranno utilizzati ai fini dell’accertamento da redditometro, e soprattutto per l’analisi e la selezione delle posizioni rilevanti, è necessario che di tale ulteriore finalità il contribuente stesso sia avvisato in anticipo. Ciò detto la domanda è dunque: come si potranno utilizzare a tali fini i dati personali dei contribuenti contenuti nelle dichiarazioni ormai già trasmesse al fisco perché relative alle annualità 2009 e successive?

Attualmente nel frontespizio dei modelli Unico è indicata la seguente finalità del trattamento dei dati: «Il ministero dell’economia e delle finanze e l’Agenzia delle entrate, desiderano informarLa, anche per conto degli altri soggetti a ciò tenuti, che nella dichiarazione sono presenti diversi dati personali che verranno trattati dal ministero dell’economia e delle finanze, dall’Agenzia delle entrate e dai soggetti intermediari individuati dalla legge (centri di assistenza fiscale, sostituti d’imposta, agenzie postali, associazioni di categoria e professionisti) per le finalità di liquidazione, accertamento e riscossione delle imposte…».

Dunque un richiamo espresso alla possibilità che i dati personali contenuti nella dichiarazione del contribuente siano utilizzati ai fini dell’accertamento delle imposte è in qualche modo prevista.

Nel parere diffuso giovedì scorso, però, il Garante della privacy sembra non essersi accontentato di tale generico richiamo già contenuto nei modelli dichiarativi richiedendo una informazione aggiuntiva circa l’utilizzo di tali dati personali ai fini del redditometro. Tale assenza di informazione sui modelli degli esercizi pregressi potrebbe pertanto costituire un vizio esplicito che i contribuenti, richiamandosi proprio al parere del Garante, potrebbero eccepire in sede di contestazione dei nuovi accertamenti sintetici.

Fonte : Italiaoggi.

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