Il rent to buy, introdotto nel nostro ordinamento dall’art. 23 del D.L. 133/2014 (il c.d. Sblocca Italia), è “un’operazione unitaria attraverso la quale si assicura a chi ha intenzione di acquistare un immobile, la possibilità di conseguire da subito il godimento dell’immobile individuato, con pagamento di un canone periodico e di rinviare ad un momento successivo l’acquisto vero e proprio dell’immobile e il pagamento del relativo prezzo, dal quale vengono scomputati, in tutto o in parte, i canoni pagati in precedenza”.
Lo Sblocca Italia ha introdotto la possibilità di trascrivere il contratto nei Registri Immobiliari per il periodo di durata del rent to buy (non oltre i dieci anni), durante il quale l’immobile rimane “riservato”: il proprietario non potrà vendere l’immobile a qualcun altro, né concedere un’ipoteca sull’immobile, né costituire una servitù passiva o qualsiasi altro diritto pregiudizievole. Inoltre i creditori del venditore non potranno iscrivere un’ipoteca su quel immobile, che, di conseguenza, non potrà esser pignorato.
Al fine di agevolare operativamente l’applicazione del rent to buy e per informare in merito a questa modalità di acquisto, il Consiglio Nazionale del Notariato, durante il convegno “La disciplina del rent to buy: tutele sostanziali e questioni tributarie”, tenutosi a Milano, ha presentato uno schema contrattuale idoneo per l’istituto.
Non solo, ma il Consiglio Nazionale del Notriato ha reso disponibile sul suo sito un decalogo informativo per coloro che sono per orientarli ad avvalersene, in un momento in cui il mercato immobiliare è in forte crisi e l’accesso al credito diventa sempre più difficile: il decalogo risponde in modo chiaro alle domande più importanti in tema di rent to buy.
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