Che il calcolo della TASI non fosse per niente semplice si era capito sin da subito, da quando, emanata a dicembre 2013 la norma (con la legge di Stabilità 2014), nei mesi seguenti si era assistito ad una serie di ritocchi e modifiche che avevano “costretto” molti comuni italiani a rimandare ogni decisione in merito ai regolamenti e, soprattutto, alle aliquote.
Ciò ha determinato l’impossibilità di poter incassare la prima rata entro la data “originaria” (fissata al 16 giugno), per cui, in moltissimi comuni (tra questi alcuni dei capoluoghi più grandi, tra cui Roma, Milano, Napoli, Palermo e Firenze) l’appuntamento è stato rimandato al 16 ottobre.
La pubblicazione “a macchia di leopardo” delle delibere e, soprattutto, l’enorme “fantasia” delle amministrazioni comunali, ha creato non poco confusione tra i contribuenti, facendo rimpiangere le regole IMU che un bel po’ di disagio lo hanno pure creato.
Ci si imbatte, dunque, in delibere “fiume” come quella di Milano (di ben 63 pagine) o in delibere compilate in parte a mano (ad esempio quella di Palermo).
Ma le sorprese non sono che all’inizio: nel consultare i documenti (si ricorda che sono pubblicati sul sito del Dipartimento delle Finanze), una volta superate le varie pagine di “premesso che”, “visti”, “considerato che”, etc., in ogni delibera c’è “un mondo a parte”, che, in alcuni casi, dà il meglio di sé nella enorme frammentazione delle detrazione applicabili sull’abitazione principale (gli esempi che seguono danno meglio l’idea di quanto appena detto).
Capire, quindi, come calcolare l’imposta può risultare, in alcuni casi, un’impresa ardua e irta di difficoltà.
Per facilitare un po’ il compito di chi è alle prese con l’adempimento, di seguito si riportano alcuni esempi di calcolo dell’imposta sull’abitazione principale (non prima di aver delineato sinteticamente le regole previste dalla norma nazionale), evidenziando, dove possibile, le differenze tra i comuni più importanti.
Le regole standard
La norma istitutiva dell’imposta (legge n. 147/2013) ha previsto un’aliquota di base pari all’1 per mille. Peraltro il comune, con deliberazione del consiglio comunale, può:
– ridurre l’aliquota fino all’azzeramento;
– determinare l’aliquota rispettando in ogni caso il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della TASI e dell’IMU per ciascuna tipologia di immobile non sia superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’IMU al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile. Per il 2014, l’aliquota massima non può eccedere il 2,5 per mille.
Per i fabbricati rurali ad uso strumentale, l’aliquota massima della TASI non può comunque eccedere il limite dell’1 per mille.
Inoltre, con le modifiche apportate successivamente, per il 2014, possono essere superati i limiti stabiliti di cui sopra, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate, detrazioni d’imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta TASI equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all’IMU relativamente alla stessa tipologia di immobili.
In sintesi, le aliquote per il 2014 sono le seguenti:
– aliquota standard: 1 per mille (0,1%);
– aliquota massima: 2,5 per mille (0,25%)
– maggiorazione comunale: 0,8 per mille (0,08%),
per un’aliquota complessiva che può arrivare ad un massimo di 3,3 per mille (0,33%)
Siccome la norma prevede il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della TASI e dell’IMU per ciascuna tipologia di immobile non sia superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’IMU al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille (e cioè 1,06%), il cumulo massimo di imposta TASI-IMU, per il 2014 potrà essere il seguente:
– abitazioni principali: 0,33% (0,25% di aliquota massima + 0,08% di eventuale maggiorazione);
– altri immobili: 1,14% (1,06% di tetto massimo IMU-TASI + 0,08% di eventuale maggiorazione).
Esempi di calcolo
Abitazione principale e pertinenza
1) Dati abitazione principale:
– categoria catastale: A/3
– rendita catastale: 600 euro
– percentuale di possesso: 100%
– mesi possesso: 12
2) Dati pertinenza (garage):
– categoria catastale: C/6
– rendita catastale: 360 euro
– percentuale di possesso: 100%
– mesi possesso: 12
3) Dati aggiuntivi:
– reddito complessivo IRPEF del proprietario: 35.000 euro
– figli di età minore di 26 anni dimoranti: 0
– soggetti portatori di handicap che vi dimorano: 0
Con questi dati, il valore imponibile degli immobili, ai fini TASI, è il seguente:
– Abitazione principale = 600 x 1,05 x 160 = 100.800
– Pertinenza = 360 x 1,05 x 160 = 60.480
Caso n. 1 – Immobile sito a Milano
Si supponga che l’immobile in questione sia sito nel Comune di Milano.
La delibera del comune (approvata il 26 giugno 2014) prevede le seguenti aliquote:
– Abitazione principale (A2, A3, A4, A5, A6, A7) e pertinenze (C2, C6, C7): 2,5 per mille
– Abitazione principale (A1, A8, A97) e pertinenze (C2, C6, C7): 0,8 per mille
– Casa coniugale e relative pertinenze a seguito assegnazione giudice: 2,5 per mille
Inoltre, è previsto che dal tributo dovuto per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto titolare del diritto reale, nonché per le relative pertinenze, si detraggono fino a concorrenza del suo ammontare e in rapporto al periodo dell’anno durante il quale si protrae tale destinazione:
115 euro
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abitazioni con rendita catastale fino a 300 euro
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112 euro
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abitazioni con rendita catastale fino a 350,99 euro
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99 euro
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abitazioni con rendita catastale da 351 a 400,99 euro (*)
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87 euro
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abitazioni con rendita catastale da 401 a 450,99 euro (*)
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74 euro
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abitazioni con rendita catastale da 451 a 500,99 euro (*)
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61 euro
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abitazioni con rendita catastale da 501 a 550,99 euro (*)
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49 euro
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abitazioni con rendita catastale da 551 a 600,99 euro (*)
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24 euro
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abitazioni con rendita catastale da 601 a 700 euro (*)
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(*) a condizione che il reddito complessivo IRPEF del soggetto passivo, al netto degli oneri deducibili, non sia superiore a 21.000 euro
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La detrazione di base sopra descritta è maggiorata di 20 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale; in tal caso l’importo complessivo della maggiorazione, al netto della detrazione di base, non può superare l’importo di 60 euro.
La detrazione è rapportata al periodo dell’anno durante il quale persiste tale destinazione. Nel caso in cui l’unità immobiliare sia utilizzata come abitazione principale da più soggetti passivi, la detrazione spetta in parti uguali tra loro, prescindendo dalle quote di possesso.
La detrazione non si applica all’unità immobiliare concessa in comodato a parenti in linea retta entro il 1° grado che la utilizzano come abitazione principale.
Sulla base dei seguenti dati si riporta il calcolo dell’imposta:
– Imposta 2014 sull’abitazione principale = 100.800 x 100% x 12/12 x 0,25% = 252 euro
– Imposta 2014 sulla pertinenza = 60.480 x 100% x 12/12 x 0,25% = 151,20 euro
– Detrazione spettante: 0 (il contribuente ha un reddito complessivo IRPEF superiore a 21.000 euro)
– Imposta 2014 complessiva: 252 + 151,20 = 403,20 euro
– Imposta da versare entro il 16 ottobre = 403,20 ÷ 2= 201,60 euro (arrotondata a 202)
Si riporta lo stralcio del modello F24 compilato.
Caso n. 2 – Immobile sito a Roma
Si supponga che l’immobile in questione sia sito nel Comune di Roma.
La delibera del comune (approvata il 23 luglio 2014) prevede l’aliquota pari al 2,5 per mille per le abitazioni principali e relative pertinenze non soggette ad IMU (immobili non classificati nelle categorie catastali A/1, A/8, A/9).
Inoltre, si applicano le seguenti detrazioni dall’imposta dovuta rapportate al periodo dell’anno durante il quale si protrae la destinazione ad abitazione principale:
110 euro
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immobili con rendita iscritta in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, sino a 450 euro
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60 euro
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immobili con rendita iscritta in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, tra 451 e 650 euro
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30 euro
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immobili con rendita iscritta in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, tra 651 e 1.500 euro
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Sulla base dei seguenti dati si riporta il calcolo dell’imposta:
– Imposta 2014 sull’abitazione principale = 100.800 x 100% x 12/12 x 0,25% = 252 euro
– Imposta 2014 sulla pertinenza = 60.480 x 100% x 12/12 x 0,25% = 151,20 euro
– Detrazione spettante = 60 euro
– Imposta 2014 complessiva = 252 + 151,20 = 403,20 euro
– Imposta da versare entro il 16 ottobre = (403,20 ÷ 2) – 30= 171,60 euro (arrotondata a 172)
Si riporta lo stralcio del modello F24 compilato.
Caso n. 3 – Immobile sito a Napoli
Si supponga che l’immobile in questione sia sito nel Comune di Napoli.
La delibera del comune (approvata il 21 maggio 2014) prevede l’aliquota del 3,3 per mille da applicarsi unicamente alle abitazioni principali non di lusso (categorie catastali A2, A3, A4, A5, A6 e A7) e relative pertinenze (categorie catastali C2, C6 e C7).
Inoltre, sull’imposta dovuta (sia per le abitazioni principali, sia per gli immobili equiparati alle abitazioni principali) spetta una detrazione annuale di:
150 euro
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unità immobiliari con rendita catastale fino a 300 euro
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100 euro
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unità immobiliari con rendita catastale oltre 300 euro
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Sulla base dei seguenti dati si riporta il calcolo dell’imposta:
– Imposta 2014 sull’abitazione principale = 100.800 x 100% x 12/12 x 0,33% = 332,64 euro
– Imposta 2014 sulla pertinenza = 60.480 x 100% x 12/12 x 0,33% = 199,58 euro
– Detrazione spettante = 100 euro
– Imposta 2014 complessiva = 332,64 + 199,58 = 532,22 euro
– Imposta da versare entro il 16 ottobre = (532,22 ÷ 2) – 50= 216,11 euro (arrotondata a 216)
Si riporta lo stralcio del modello F24 compilato.
Caso n. 4 – Immobile sito a Lecce
Si supponga che l’immobile in questione sia sito nel Comune di Lecce.
La delibera del comune (approvata il 10 settembre 2014) prevede le seguenti aliquote:
– Abitazioni principali di categoria A1, A8 e A9 e pertinenze, immobili IACP, unità immobiliari alle quali è stato attribuito il trattamento per l’abitazione principale: 2 per mille
– Abitazioni principali di categoria A2, A3, A4, A5 A7 e pertinenze: 2,5 per mille
– Altri fabbricati diversi da quelli sopra indicati: 0,40 per mille
– Abitazioni principali di categoria A6 rurale: 1 per mille
Inoltre, si applicano le seguenti detrazioni dall’imposta dovuta rapportate al periodo dell’anno durante il quale si protrae la destinazione ad abitazione principale:
50 euro
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abitazioni principali di categoria A3 e pertinenze
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100 euro
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abitazioni principali di categoria A4 e A5 e pertinenze
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Le detrazioni sono raddoppiate:
– per i nuclei familiari in cui sia presente un portatore di handicap in situazione di gravità titolare di indennità di accompagnamento;
– per i nuclei familiari con 3 o più figli.
Le agevolazioni non sono cumulabili.
Sulla base dei seguenti dati si riporta il calcolo dell’imposta:
– Imposta 2014 sull’abitazione principale = 100.800 x 100% x 12/12 x 0,25% = 252 euro
– Imposta 2014 sulla pertinenza = 60.480 x 100% x 12/12 x 0,25% = 151,20 euro
– Detrazione spettante = 50 euro
– Imposta 2014 complessiva = 252 + 151,20 = 403,20 euro
– Imposta da versare entro il 16 ottobre = (403,20 ÷ 2) – 25= 176,60 euro (arrotondata a 177)
Si riporta lo stralcio del modello F24 compilato.
Fonte : IPSOA.IT