Crescono i controlli sulle medie e grandi aziende. Anzi sono proprio questi contribuenti a garantire gran parte delle imposte recuperate con gli accertamenti. I dati della Lombardia, la regione che da sola produce quasi un terzo del gettito, sono eloquenti. Dal 1° gennaio 2014 ad oggi sui medi e grandi contribuenti sono già stati effettuati circa 2.700 controlli, su una platea di 18 mila soggetti.
Tali controlli hanno già prodotto 850 milioni di incasso con sostanziale adesione del contribuente (per acquiescenza, definizione della lite o conciliazione). I dati, aggiornati a ieri, sono stati forniti dal direttore regionale, Eduardo Ursilli nel corso della seconda edizione del tax day organizzata da ItaliaOggi e Kpmg al centro svizzero di Milano, che ha fatto registrare il tutto esaurito. Oggetto dell’attività investigativa le operazioni di transfer pricing, le esterovestizioni, le stabili organizzazioni. Il direttore Ursilli ha precisato che la maggior parte dei soggetti controllati sono stati selezionati a seguito di un’attenta analisi del rischio condotta anche sulla base delle risultanze dell’attività di tutoraggio.
Il tema del convegno era: «Dal tax planning alla compliance». La pianificazione fiscale aggressiva sembra infatti aver fatto il suo tempo e le aziende più strutturate sono alla ricerca di un rapporto più sereno con le tematiche fiscali. Anche perchè l’opinione pubblica non è più disposta ad accettare che imprese come Google, attraverso complesse strutture societarie (double irish structure), riescano (dato 2012) a pagare un’aliquota d’imposta reale del 2,4% su tutte le attività svolte fuori dagli Usa.
Fonte : ItaliaOggi.it