Telecom Italia lancia la sua carta di credito: una carta prepagata contactless, ossia da utilizzare semplicemente avvicinandola al Pos, ma soprattutto da abbinare alla sim Nfc (near field communication, comunicazione di prossimità) del telefonino, per sbarazzarsi della plastica e fare acquisti con lo smartphone. Si chiama Tim SmartPay ed è stata realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo e il circuito Visa.
Per garantirsi la maggiore penetrazione possibile, Telecom e i partner hanno fissato il costo di attivazione una tantum a 4,90 euro, 10 centesimi in meno dei principali concorrenti, ma soprattutto per un anno le ricariche sono gratuite e se fatte con bonifico lo saranno per sempre. In più, sempre per un anno, per ogni 50 euro di spesa con la carta, l’operatore mobile garantisce 1 euro di bonus di traffi co telefonico.
Il cliente Tim che vuole dotarsi della SmartPay dovrà avere un telefonino Nfc Android, sostituire la propria sim con una Nfc gratuitamente se non ce l’ha e richiedere la carta. Questa troverà posto nell’applicazione Tim Wallet, un borsellino elettronico che Telecom ha già lanciato e che nel tempo potrà accogliere l’abbonamento dei trasporti pubblici, le tessere fedeltà e così via. Per avere la carta non c’è bisogno di essere correntisti di Intesa.
Il panorama dei pagamenti mobile si sta insomma animando. Prima di Telecom era stata Vodafone a lanciare la sua SmartPass, Poste Mobile ospita nelle sue sim le carte del gruppo, mentre Mediolanum ha già lanciato la propria carta che può essere smaterializzata nelle sim Tim.
D’altronde gli operatori stanno facendo test da diverso tempo mentre oggi ci sono le condizioni per i lanci commerciali: «a luglio 2014, 11 milioni di italiani», ha spiegato Sergio Cozzolino, responsabile sviluppo servizi di Telecom Italia, «avevano smartphone dotati di tecnologia Nfc e Telecom Italia ha già distribuito queste Sim in tutta Italia. Ci sono 220 mila pos Nfc (i dispositivi nei negozi che accettano le carte, ndr) contro 1,2 milioni totali e la rete cresce rapidamente.E infine, gli operatori tlc, le banche ed i circuiti hanno deciso di cooperare per definire insieme un ecosistema e abbattere le barriere all’ingresso».
FONTE : ITALIAOGGI.IT