Uso del contante, il tetto sale a 3mila euro
Taglio Ires da 1,5 a 2,5 punti ma c’è il nodo coperture – Renzi conferma le misure per le partite Iva
Il limite all’utilizzo del contante salirà da 1.000 a 3.000 euro. La conferma è arrivata di buon mattino dallo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che a Rtl 102.5 ha precisato che il Governo proporrà al Parlamento con la legge di stabilità di «riportare i livelli del contante alla media europea, al livello francese, portandolo da 1.000 a 3.000 euro (ma la Francia questa estate si è mossa in senso restrittivo portando il limite a mille euro, ndr). È un modo per aiutare i consumi e dire basta al terrore» sapendo che quei soldi sono «comunque tracciati».
Una dichiarazione che ha acceso subito il confronto politico all’interno della stessa maggioranza. Per Angelino Alfano, leader Ncd e ministro dell’Interno, «è una misura liberale, stiamo facendo paradossalmente cose di centrodestra». Dalla sinistra Pd, invece, si parla di un vero e proprio regalo agli evasori. Per la senatrice Maria Cecilia Guerra elevare a 3mila euro l’uso del contante è un vero e proprio dietrofront sulla tracciabilità dei pagamenti, mentre secondo l’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, il contante a 3mila euro favorisce «i consumi in nero, il riciclaggio, l’evasione e la corruzione». Pieno consenso invece all’annuncio di Renzi dalle associazioni dei commercianti secondo le quali la misura contribuirà a rilanciare consumi e turismo (si veda pagina 33).
Per sostenere la ripresa il piatto forte della legge di stabilità per le imprese al momento sono il taglio dell’Ires, con un anticipo già al 2016, i super-ammortamenti per chi investe in nuovi macchinari e il potenziamento dell’ecobonus. Sulla riduzione dell’Ires la partita si gioca tutta sulle risorse disponibili con Palazzo Chigi che vorrebbe 1,5 o 2,5 punti di aliquota in meno già a partire dal prossimo anno e i tecnici del Tesoro che punterebbero a un intervento in due tempi con uno o un punto e mezzo in meno dal prossimo 1° gennaio per poi irrobustirlo nel 2017.
Nella caccia alle coperture una dote di 350 milioni potrebbe arrivare dalla gara del lotto ormai destinata a slittare al 2016 visti i tempi lunghi del Consiglio di Stato nel fornire il parere sul bando di gara che si sarebbe dovuto concludere entro fine anno con l’aggiudicazione della nuova concessione. Sempre sui giochi si pensa a un aumento del Preu sulle slot e le videolottery e alla proroga di uno o due anni delle concessioni per le scommesse e il bingo, in attesa di un accordo con regioni e comuni su aperture e distanze delle sale.
Per le partite Iva, Renzi ha confermato anche la correzione al regime dei forfettari. L’idea su cui si sta lavorando è quella di rivedere al rialzo di 5mila o 10mila euro tutte le soglie di ricavi. Solo i professionisti beneficerebbero di un aumento maggiorato di ulteriori 5mila euro. Per le nuove partite Iva, poi, l’imposta sostitutiva del 15% sarebbe ridotta a un terzo per i primi tre anni. Ma anche qui tutto ruota intorno alle risorse disponibili.
Allo Sviluppo economico hanno definito ormai il menù finale. I super-ammortamenti sono il pilastro (dote da 900 milioni-1 miliardo). La maggior parte delle altre voci potrebbe però essere condizionata all’ottenimento della clausola di flessibilità chiesta dal governo per i costi dell’ondata migratoria. Si punta molto sul rafforzamento del credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo (200 milioni) e sul rifinanziamento 2016 del Piano made in Italy (60 milioni). Per i voucher per la digitalizzazione delle Pmi ci sarebbero 70 milioni, stessa cifra che andrebbe al rifinanziamento dei mutui a tasso zero per le startup. Da verificare il possibile rifinanziamento della legge 808 per l’aeronautica (50 milioni). Sembrerebbe più complicato inserire in Stabilità le norme per la banda ultralarga quali il fondo di garanzia e il credito d’imposta per gli operatori che investono. Destinato a saltare l’aumento della deducibilità per le flotte auto aziendali. Resta invece in piedi l’ipotesi di inserire il canone Rai nella bolletta elettrica, subito nella legge o successivamente con un emendamento per avere più tempo utile ad armonizzare le banche dati. Dal Miur, infine, in arrivo un concorso internazionale per assegnare 500 posti di docente universitario tra ordinari e associati.
Fonte: Ilsole24ore – Camine Fotina – Marco Mobili
I limiti ai pagamenti in contante
ITALIA
Il limite massimo per pagare in contanti salirà a 3mila euro con la prossima legge di stabilità, come annunciato ieri dal premier Matteo Renzi. Allo stato attuale, invece, si può usare il cash nei pagamenti fino a 999,99 euro. Al di sopra di questa cifra, bisogna passare da uno strumento “tracciabile” come, tra gli altri, i bonifici bancari o postali, assegni non trasferibili e le carte di credito o debito. La soglia attualmente in vigore è stata introdotta dalla manovra salva-Italia del Governo Monti a partire dal 6 dicembre 2011. Esiste una deroga per i turisti stranieri extracomunitari che possono pagare in contanti fino a 15mila euro
FRANCIA
La Francia ha da pochissimo tempo ridotto la soglia di utilizzo del contante. Un decreto del ministro delle Finanze pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» transalpina il 27 giugno scorso ha abbassato da 3mila a mille euro la soglia consentita per i pagamenti cash. Il limite più basso si applica a partire dal 1° settembre 2015. Mentre in Nuova Caledonia, nella Polinesia francese e nelle isole Wallis-et-Futuna (territori francesi nell’Oceano Pacifico), la soglia è passata sempre da settembre scorso da 358mila franchi Cfp (Franc pacifique) a 119.300 franchi Cfp.
SPAGNA
La Spagna ha una soglia di utilizzo del contante di 2.500 euro (quindi più alta rispetto a quella attualmente in vigore nel nostro Paese). Rimanendo nella Penisola iberica, invece, va segnalato come il Portogallo abbia adottato una misura più restrittiva: il limite massimo per utilizzare il cash è fissato a mille euro mentre oltre questa cifra bisogna passare necessariamente da strumenti tracciabili (versamento bancario, carta e assegno nominale). Leggermente più alta è la soglia prevista dalla legislazione greca dove le transazione in contante si fermano a 1.500 euro (Iva inclusa)
GERMANIA
Non tutti gli Stati prevedono limiti all’utilizzo del denaro contante nei pagamenti. Come rilevato in una delle mozioni presentate e votate a Montecitorio lo scorso giugno per sollecitare un aumento della soglia cash in Italia, ci sono ben 11 Paesi membri dell’Unione europea che non adottano vincoli di questo genere. Tra questi compaiono, tra glia ltri, anche la Germania e i Paesi Bassi. Ma ci sono anche Paesi confinanti con l’Italia: è il caso della Slovenia e dell’Austria