Visure: per 57 milioni di immobili – debutta pure il dato sulla metratura
Disponibili da oggi, insieme agli elementi identificativi e di classamento, la superficie catastale e i mq ai fini Tari. Una novità nel segno della semplificazione e della trasparenza
immagine di metro da sarto
Superfici in chiaro nelle visure di 57 milioni di unità immobiliari. Grazie all’adeguamento delle procedure, il dato, finora visibile solo nelle applicazioni degli uffici, entra a pieno titolo nei documenti a disposizione dei proprietari.
Una new entry che segna un altro passo in avanti a favore di una maggiore trasparenza e semplificazione. Non solo. D’ora in avanti, nelle visure sarà indicata anche la superficie ai fini Tari, che permette ai cittadini di verificare i dati utilizzati dai Comuini per il controllo della tassa rifiuti.
La superficie entra in visura
Per 57 milioni di unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria, censite in catasto nelle categorie dei gruppi “A”, “B” e “C” e corredate di planimetria, sarà quindi riportata la superficie catastale, calcolata ai sensi del Dpr 138/1998. Una informazione che va ad affiancarsi a quelle già presenti, dai dati identificativi dell’immobile (sezione urbana, foglio, particella, subalterno, comune) a quelli di classamento (zona censuaria ed eventuale microzona, categoria catastale, classe, consistenza, rendita).
La novità arriva al termine di un periodo di sperimentazione, che ha coinvolto gli uffici provinciali-Territorio di Brindisi, Foggia e Ravenna.
Disponibili anche i mq per la Tari
Non solo la superficie complessiva, ma anche quella al netto di balconi, terrazzi e aree scoperte pertinenziali e accessorie, comunicanti e non, punto di riferimento per il calcolo della Tari, il tributo comunale sui rifiuti istituito, quale componente dell’imposta unica comunale (Iuc), con la legge di stabilità 2014. I proprietari di immobili, quindi, hanno da oggi la possibilità di verificare la base imponibile ai fini del tributo comunale, già fornita dalle Entrate ai Comuni nell’ambito delle attività di scambio dati, e di segnalare, tramite il sito internet dell’Agenzia, eventuali incoerenze tra la rappresentazione planimetrica e la superficie calcolata.
Immobili senza planimetria: la superficie segue il Docfa
Restano “in panchina”, per il momento, gli immobili che presentano superfici ritenute “incoerenti”, in quanto il dato, da un punto di vista della qualità, non rispetta gli standard definiti. La novità sarà estesa anche a questi casi al termine delle attività di verifica dell’Agenzia, nell’ambito delle procedure di allineamento delle banche dati.
Attualmente, la superficie non entra in visura per circa il 5% delle unità immobiliari urbane, non essendo dotate di planimetria in quanto risalenti, per la maggior parte, alla prima fase di censimento del Catasto, in cui per alcune tipologie di immobili non era necessario allegare la planimetria: per questi immobili è comunque possibile presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l’inserimento in atti della “piantina”. Un adempimento che diventa necessario nel caso in cui si intende vendere l’immobile (articolo 19, comma 14, Dl 78/2010).
Chiara Ciranda – Fiscooggi