Mini-bond dalle pmi con il crowdfunding

0

Mini-bond dalle pmi con il crowdfunding

In arrivo una rivoluzione per il settore dell’equity crowdfunding.
Le pmi potranno emettere mini-bond che, tramite portali online, potranno essere sottoscritti anche da investitori retail.
Si tratta, in sostanza, dei comuni risparmiatori (incluse imprese e altri enti) che si rivolgono agli intermediari per effettuare i propri investimenti.
La Consob guidata da Paolo Savona, con il regolamento 18 ottobre 2019 n. 21110 (in attesa di essere pubblicata nel bollettino dell’autorità) ha ampliato e potenziato il settore della raccolta online dei capitali introducendo una modifica epocale al regolamento Consob del 26 giugno 2013 n. 18592.
Il sito del portale http://www.consob.it/web/investor-education/crowdfunding, da un punto di vista funzionale, è già predisposto per sostenere operazioni finalizzate alla sottoscrizione di mini-bond. Ricordiamo che la legge di bilancio 2019 (legge 30 dicembre 2018 n. 145) ha introdotto modifiche al dlgs 24 febbraio 1998, n. 58 (Testo unico della finanza), al fine di estendere l’ambito di applicazione della normativa italiana in tema di portali per la raccolta di capitali online anche alle obbligazioni e ai titoli di debito emessi dalle piccole e medie imprese.
In particolare, l’articolo 1, comma 236, della legge di Bilancio 2019 ha esteso la definizione di «portale per la raccolta di capitali per le piccole e medie imprese e per le imprese sociali» contenuta nell’articolo 1, comma 5-novies, del Tuf, al fine di ricomprendere tra le attività esercitabili tramite tali portali anche quella della «raccolta di finanziamenti tramite obbligazioni o strumenti finanziari di debito da parte delle piccole e medie imprese».
Il successivo comma 238, invece, ha integrato il nuovo comma 1-ter all’articolo 100-ter del Tuf, che disciplina le offerte al pubblico condotte attraverso uno o più portali per la raccolta di capitali, disponendo che «la sottoscrizione di obbligazioni o di titoli di debito è riservata, nei limiti stabiliti dal codice civile, agli investitori professionali e a particolari categorie di investitori eventualmente individuate dalla Consob ed è effettuata in una sezione del portale diversa da quella in cui si svolge la raccolta del capitale di rischio».
Pertanto, con i suindicati interventi legislativi l’attività dei gestori di portali per la raccolta di capitali online è stata ampliata ricomprendendovi anche la promozione di offerte aventi ad oggetto titoli di debito delle piccole e medie imprese.
Gli altri investitori istituzionali.
Consob ha esteso la possibilità di sottoscrizione di obbligazioni e di altri strumenti di debito (i cosiddetti Mini-Bond) tramite i portali di equity crowdfunding ad altre 3 categorie di soggetti oltre gli investitori istituzionali:
  • a coloro che detengono un portafoglio di strumenti finanziari, inclusi i depositi di denaro, per un controvalore superiore a 250 mila euro;
  • a coloro che si impegnano a investire almeno 100 mila euro in offerte della specie, nonché dichiarino per iscritto, in un documento separato dal contratto da stipulare per l’impegno a investire, di essere consapevoli dei rischi connessi all’impegno o all’investimento previsto;
  • agli investitori retail, nell’ambito dei servizi di gestione di portafogli o di consulenza in materia di investimenti.

    Quindi potranno essere sottoscritti, in un portale di crowdfunding, titoli di debito, oltre che di equity. L’opportunità di questa estensione che, pur in presenza di adeguate cautele a tutela degli investitori, potrà favorire la raccolta di capitali e il finanziamento delle imprese, rendendo il sistema più competitivo rispetto ad altri ordinamenti europei che presentano limiti meno stringenti di quelli sino ad ora previsti in Italia.

Fonte ItaliaOggi

Studio Giuliano e Di Gravio

Share.

About Author

Rispondi