Bando grandi progetti ricerca e sviluppo cumulo con altre agevolazioni.

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Bando grandi progetti ricerca e sviluppo cumulo con altre agevolazioni.

Benefici fiscali e di garanzia cumulabili con gli aiuti alla ricerca e allo sviluppo per i grandi progetti. Inoltre, per accedere alle agevolazioni non è sufficiente fare ricerca: questa deve essere rivolta allo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali. Sono queste alcune delle caratteristiche del bando grandi progetti ricerca e sviluppo lanciato dal Ministero dello Sviluppo economico. La concessione delle agevolazioni avverrà sulla base di una procedura valutativa negoziale a seconda della data di presentazione della domanda: le imprese dovranno quindi attivarsi per essere pronte a presentare il progetto già all’apertura dello sportello, fissato per il 26 ottobre.

Cumulo possibile con le agevolazioni relative a benefici fiscali e di garanzia purché il contributo totale non vada oltre i massimali previsti dal Regolamento GBER: presentare le domande tra i primi può essere una discriminante importante per le imprese.

E’ questo quanto emerge da un’attenta lettura del decreto ministeriale 9 giugno 2016 che ha approvato il bando grandi progetti R&S a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI).

Inoltre, con decreto 14 luglio 2016 è stato stabilito che la domanda di accesso alle agevolazioni deve essere presentata, dalle ore 10:00 alle ore 19:00 di tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, a partire dal 26 ottobre 2016. Le attività per la predisposizione delle domande potranno essere avviate dai soggetti proponenti a partire dalle ore 10:00 del 12 ottobre 2016, fermo restando che la presentazione potrà avvenire solo dalle ore 10:00 del 26 ottobre 2016.

Possibilità di cumulo

Le agevolazioni concesse in relazione ai progetti di ricerca e sviluppo non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese, incluse quelle concesse sulla base del regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato agli aiuti d’importanza minore (“de minimis”).
Fanno però eccezione quelle ottenute esclusivamente nella forma di benefici fiscali e di garanziae comunque entro i limiti delle intensità massime previste dal Regolamento GBER.
In particolare, tale regolamento prevede che l’intensità di aiuto per ciascun beneficiario non può superare:
a) il 100 % dei costi ammissibili per la ricerca fondamentale;
b) il 50 % dei costi ammissibili per la ricerca industriale;
c) il 25 % dei costi ammissibili per lo sviluppo sperimentale;
d) il 50 % dei costi ammissibili per gli studi di fattibilità.
L’intensità di aiuto per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale può essere aumentata fino a un’intensità massima dell’80 % dei costi ammissibili come segue:
a) di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese;
b) di 15 punti percentuali se è soddisfatta una delle seguenti condizioni:
i) il progetto:
— prevede la collaborazione effettiva tra imprese di cui almeno una è una PMI o viene realizzato in almeno due Stati membri, o in uno Stato membro e in una parte contraente dell’accordo SEE, e non prevede che una singola impresa sostenga da sola più del 70 % dei costi ammissibili, o
— prevede la collaborazione effettiva tra un’impresa e uno o più organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza, nell’ambito della quale tali organismi sostengono almeno il 10 % dei costi ammissibili e hanno il diritto di pubblicare i risultati della propria ricerca;
ii) i risultati del progetto sono ampiamente diffusi attraverso conferenze, pubblicazioni, banche dati di libero accesso o software open source o gratuito.
Le intensità di aiuto per gli studi di fattibilità possono essere aumentate di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese.

Massimali previsti dal bando e quelli ottenibili con il cumulo

Le agevolazioni del bando grandi progetti R&S sono concesse nella forma di contributo a fondo perduto fino a una percentuale dei costi articolata come segue:
1) per i costi e le spese relative alle attività di ricerca industriale:
– 60 % per le imprese di piccola dimensione;
– 50 % per le imprese di media dimensione;
– 40 % per le imprese di grande dimensione;
2) per i costi e le spese relative alle attività di sviluppo sperimentale:
– 35 % per le imprese di piccola dimensione;
– 25 % per le imprese di media dimensione;
– 15 % per le imprese di grande dimensione.
La misura effettiva del contributo alla spesa è correlata al punteggio ottenuto in base ai criteri stabiliti dal decreto, complessivamente conseguito dal progetto ed è determinata moltiplicando la misura dell’aiuto per il rapporto tra il punteggio conseguito e quello massimo, calcolato con una cifra decimale senza arrotondamento.
La percentuale può essere aumentata di ulteriori 10 punti, nel limite dell’intensità massima di aiuto, nel caso in cui il progetto venga realizzato in parte con il contributo esterno di almeno un organismo di ricerca in misura non inferiore al 10 % della spesa complessivamente ammissibile e l’organismo di ricerca abbia il diritto di pubblicare i risultati dei progetti di ricerca nella misura in cui derivino da ricerche da esso svolte.
Può aumentare ulteriormente qualora il progetto sia in parte realizzato, nell’ambito di forme di collaborazione effettiva e stabile a livello internazionale tra imprese, in altro Stato membro dell’Unione europea ovvero in quelli contraenti l’accordo SEE, e ciascuno dei soggetti proponenti non sostenga da solo più del 70% dei costi complessivi ammissibili, oppure nel caso in cui il progetto sia realizzato in forma congiunta attraverso una collaborazione effettiva tra imprese, di cui almeno una è una PMI, e ciascuno dei soggetti proponenti non sostenga da solo più del 70 % dei costi complessivi ammissibili.
Nel caso in cui il progetto agevolato sia concluso entro il 31 dicembre 2018viene riconosciuta una ulteriore maggiorazione del contributo diretto alla spesa pari a 5 punti percentuali, da erogare contestualmente all’erogazione del saldo delle agevolazioni.
Per i liberi professionisti, in luogo del finanziamento agevolato, il contributo a fondo perduto è elevato di 3 punti percentuali. Oltre al contributo a fondo perduto, viene concesso un finanziamento agevolato per una percentuale nominale pari al 20% dei costi e delle spese ammissibili.
A quanto sopra possono esser aggiunte le agevolazioni ottenute esclusivamente nella forma di benefici fiscali e di garanzia fino ai massimali previsti dal Regolamento GBER come riportati sopra.

Procedura negoziale

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa negoziale. Questo tipo di procedura si applica agli interventi di sviluppo territoriale o settoriale, anche se realizzati da una sola impresa o da un gruppo di imprese nell’ambito di forme della programmazione concertata.
Se, come sembra, la procedura negoziale inizierà a seconda della data di presentazione della domanda, le imprese dovranno attivarsi per essere pronte a presentare il progetto già all’apertura dello sportello.

Progetti ammissibili

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale nelle Regioni meno sviluppate, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto. Possono essere finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.
Questo deve essere fatto tramite lo sviluppo delle seguenti tecnologie abilitanti fondamentali, con riferimento a ciascuno degli interventi agevolativi:
1. Tecnologie abilitanti fondamentali (industria sostenibile):
– micro-nanoelettronica
– nanotecnologia
– fotonica
– materiali avanzati
– sistemi avanzati di produzione
– biotecnologia industriale
2. Tecnologie abilitanti fondamentali (agenda digitale):
– tecnologie per la nano-elettronica e la fotonica (Nano-electronic technologies and Photonics)
– tecnologie per l’innovazione di sistemi di comunicazione ottica e senza fili (Smart optical and wireless network technologies)
– tecnologie per l’Internet delle cose (Technologies for Internet of Things)
– tecnologie per l’innovazione della virtualizzazione delle piattaforme, delle infrastrutture e dei servizi digitali (Advanced Cloud Infrastructures & Services)
– tecnologie per la valorizzazione dei dati su modelli aperti e di grandi volumi (Open Data and Big Data innovations)
– tecnologie per l’innovazione dell’industria creativa, dei contenuti e dei media sociali (Technologies for creative industries & social media).
Fonte IPSOA
Studio Giuliano e Di Gravio

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