Giro di vite della Svizzera contro il denaro sporco.

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Giro di vite della Svizzera contro il denaro sporco.

Il Consiglio federale ha adottato la nuova ordinanza sul riciclaggio di denaro che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2016 andando a incidere sull’attività di 6.600 istituti di credito.

Per soddisfare le raccomandazioni del Gruppo d’azione finanziaria internazionale (Gafi) scongiurando di finire un’altra volta nella lista nera dell’Ocse, il governo di Berna ha messo a punto una serie di adempimenti preventivi in capo alle categorie a rischio.

Dal prossimo anno, gioiellieri e orologiai, rivenditori d’automobili, di barche da diporto, commercianti d’arte e immobiliaristi, oltre che gli intermediari finanziari dovranno verificare l’identità della controparte e documentare la transazione nel caso in cui dovessero ricevere denaro in contanti per un importo superiore ai 100 mila franchi.

E se l’operazione dovesse apparire inusuale, dovranno allora chiarire le circostanze e informare le autorità competenti. Non solo. L’ordinanza introduce un obbligo generalizzato di segnalazione in caso di utilizzo di azioni al portatore per concludere una transazione.

Le nuove disposizioni previste dalle norme antiriciclaggio svizzere hanno inoltre stabilito che l’evasione fiscale al di sopra dei 300 mila franchi debba essere considerata “delitto fiscale qualificato” e come tale punita con tre anni di reclusione.

Novità in arrivo anche per quel che riguarda le persone particolarmente esposte, come i politici.

In futuro, gli intermediari finanziari dovranno essere ancora più prudenti quando avranno a che fare con questi soggetti (parlamentari e consiglieri federali inclusi) e con coloro che esercitano o hanno esercitato una funzione importante presso o per conto di organizzazioni internazionali, anche a carattere sportivo.

E per migliorare la trasparenza della normativa sulle fondazioni, le nuove norme hanno introdotto l’obbligo di iscrizione nel registro di commercio entro il termine dei cinque anni per le fondazioni ecclesiastiche.

L’azione del Consiglio federale svizzero è andata oltre l’adozione dell’ordinanza sul riciclaggio introducendo nuove disposizioni sulla gestione dell’assistenza amministrativa fiscale che formalizzano la possibilità di addossare le spese di gestione della pratica alla persona interessata o all’istituto finanziario.

Fonte: ItaliaOggi

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