INPS: ISEE 2015 – come ottenere il nuovo modello

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INPS: ISEE 2015 – come ottenere il nuovo modello

Dal 1 gennaio 2015, è in vigore la nuova normativa relativa all’ISEE, noto come “Indicatore della Situazione Economica Equivaente (ISEE), per il quale l’Inps ha pubblicato il nuovo servizio in Servizi online, ISEE 2015.
La nuova versione dell’ISEE è disponibile dal 2 gennaio 2015.
Il servizio consente l’acquisizione, la gestione, la consultazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica, da inviare per ottenere l’ISEE 2015; si possono, altresì, consultare le certificazioni ISEE già ottenute dall’Inps.
E’ disponibile anche un menu informativo, articolato in Novità, Guide e Modulistica per orientare i cittadini e gli operatori di CAF, Enti pubblici e previdenziali.
La circolare n. 171 del 18 dicembre 2014 illustra i principi normativi e fornisce le prime indicazioni operative per l’applicazione della nuova normativa relativa all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2015.
Le principali novità del nuovo modello di dichiarazione (DSU, dichiarazione sostitutiva unica) riguardano:
– la possibilità di presentare una dichiarazione semplificata – il “modello MINI” – che riguarderà la gran parte delle situazioni ordinarie;
– per le altre situazioni, una dichiarazione fatta a “moduli”, ciascuno specifico di una particolare prestazione o condizione del beneficiario (es, richiesta di prestazioni socio-sanitarie con un nucleo ristretto per facilitare la persona con disabilità ovvero prestazioni universitarie quando lo studente non è nel nucleo familiare di origine, ecc.).
Si ricorda che con le nuove regole sarà possibile aggiornare la propria situazione economica quando si perde il lavoro (più in generale quando il reddito diminuisce di almeno il 25%) senza aspettare che il peggioramento delle condizioni venga prima registrato dalle dichiarazioni fiscali; si potrà in questi casi presentare una dichiarazione particolare per ottenere l’ISEE corrente”.
Infine si ricorda che molte informazioni non saranno più richieste al cittadino in sede di dichiarazione (es. il reddito complessivo o altre informazioni già presenti negli archivi dell’INPS o dell’Agenzia delle entrate), ma direttamente recuperate negli archivi.

Andrea Paglione, Partner Studio Giuliano e Di Gravio

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