INTRODUZIONE AL RAPPORTO “MCREEVY”

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INTRODUZIONE AL RAPPORTO "MCREEVY"

di Gianni Di Paolo, avvocato del Foro di Lanciano

Il 3 maggio 2005 è stato pubblicato il documento di lavoro della Commissione europea contenente le risposte alle consultazioni avviate sul Libro Verde relativo ai partenariati pubblico-privati ed al diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni. Il Rapporto, non pubblicato dalla Commissione Europea in lingua italiana e tradotto a cura dell’IGI (Istituto Grandi Infrastrutture), contiene la sintesi delle 195 osservazioni scritte relativamente ai 20 quesiti posti dal Libro Verde, formulate da Governi e singoli Ministeri di quasi tutti gli Stati membri, da Autorità pubbliche, associazioni europee e nazionali, private o pubbliche e da imprese e persone fisiche. Si tratta di un documento di lavoro che, pur non avendo il carattere dell’ufficialità, contiene indicazioni e valutazioni estremamente importanti in ordine all’evoluzione del partenariato pubblico-privato. Le conclusioni della Commissione, elaborate sulla base di tali osservazioni, sono infatti attese entro la fine del 2005. Tra le esigenze emerse spiccano, in particolare: la necessità di un’iniziativa comunitaria tesa a chiarire nozione, ambito di applicazione e regole applicabili al partenariato pubblico-privato; la necessità di precisare ulteriormente le modalità di applicazione della nuova procedura di aggiudicazione prevista dall’art, 29 della Direttiva 04/18/CE, c.d. del dialogo competitivo, anche al fine della tutela della proprietà intellettuale e della riservatezza delle idee degli operatori economici partecipanti al dialogo; la definizione delle regole applicabili in materia di affidamento di concessioni di lavori pubblici e di partenariato pubblico-privato c.d. istituzionale e ad iniziativa privata. Per ciò che concerne la concessione di lavori pubblici, è emersa fortemente l’esigenza di distinguere tale strumento contrattuale dall’appalto, tanto da giustificare l’applicabilità delle sole norme comunitarie che prevedono la pubblicità e i termini degli affidamenti, in evidente contrasto con la normativa interna che, per ciò che concerne le procedure di aggiudicazione, distingue solo marginalmente tra concessione ed appalto.

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