Cade definitivamente il segreto bancario, firmato l’accordo Svizzera-UE.

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Cade definitivamente il segreto bancario, firmato l’accordo Svizzera-UE.

È stata ufficialmente firmata l’intesa raggiunta a marzo tra Ue e Svizzera per lo scambio automatico delle informazioni fiscali a partire dal 2018.

La Svizzera e l’Unione Europea hanno posto fine al segreto bancario elvetico, firmando il 27 maggio 2015 a Bruxelles il Protocollo che modifica l’Accordo sulla fiscalità del risparmio del 2005.

 

Secondo questo nuovo accordo la Svizzera e l’Unione Europea si scambieranno in modo automatico informazioni in materia fiscale.

L’intesa, firmata per l’Unione Europea dal ministro delle Finanze lettone Janis Reirs (Riga detiene la presidenza di turno) e per la Svizzera dal segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali, Jacques de Watteville, prevede che la Svizzera e i 28 Stati Ue raccolgano i dati dei conti bancari dal 2017, per poi incominciare a scambiarli a partire dal 2018, una volta istituite le indispensabili basi legali.

Prima della loro entrata in vigore sarà necessario in Svizzera l’avallo del parlamento ed eventualmente degli elettori, qualora venisse chiesto il referendum.

L’esecutivo svizzero ha immediatamente avviato la procedura di consultazione sull’intesa in vista del passaggio in parlamento. Una volta entrato in funzione, spiega un comunicato del Consiglio europeo, l’accordo permetterà agli Stati membri dell’Ue e alla Svizzera di “identificare correttamente e inequivocabilmente i contribuenti, amministrare e far rispettare le proprie leggi fiscali in situazioni transfrontaliere, valutare la possibilità che venga perpetrata l’evasione fiscale ed evitare ulteriori indagini non necessarie”.

Il documento siglato costituisce a livello formale un Protocollo di modifica che manda in pensione l’Accordo tra la Svizzera e l’UE sulla fiscalità del risparmio, in vigore dal 2005.

Nell’interesse della piazza economica svizzera, indica una nota del Dipartimento federale delle finanze (DFF) elvetico, “il testo mantiene tuttavia l’attuale esenzione dall’imposta alla fonte di pagamenti transfrontalieri di dividendi, interessi e canoni tra società consociate”.

Il testo si basa sullo standard globale per lo scambio automatico di informazioni a fini fiscali dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa (OCSE).

Finora circa 100 Paesi, tra cui tutte le più importanti piazze finanziarie, si sono dichiarati favorevoli all’introduzione dello standard globale.

Un primo gruppo di circa 50 Paesi porrà in vigore lo standard già nel 2016.

Con l’accordo, che è un “importante passo avanti nei continui sforzi per sconfiggere la frode e l’evasione”, i 28 e la Svizzera si dovranno scambiare ogni anno in modo automatico tutte le informazioni su nomi, indirizzi, numeri di identificazione fiscale e date di nascita dei residenti con conti in Svizzera, oltre a un’ampia serie di informazioni contabili e finanziarie.

L’accordo preannuncia una nuova era di trasparenza fiscale e di cooperazione tra l’UE e la Svizzera ed è un altro duro colpo contro gli evasori fiscali ed un ulteriore salto in avanti verso una tassazione più equa in Europa inoltre, dimostra che gli stati membri e la Svizzera non sono solo politicamente impegnati a promuovere una concorrenza leale nella tassazione.

L’intesa dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2017 ed i primi scambi di dati potrebbero avvenire dal 2018.

Fonte: IPSOA

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