Dagli europei contanti a go-go.

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Pagamenti cash senza limiti per gran parte dei cittadini europei in Italia. Per gli acquisti presso commercianti e agenzie di viaggio o turismo il tetto al contante non sarà quello previsto dal dlgs n. 231/2007, ma quello applicabile nel paese di residenza del cliente Ue. Il che significa in alcuni casi una soglia più elevata rispetto ai 1.000 euro italiani (come per esempio i 2.500 euro della Spagna o i 3 mila della Francia), ma in molti altri nessun limite. Restano tuttavia confermati gli adempimenti gravanti sui negozianti: dalla fotocopia del passaporto del cliente all’obbligo di versare in banca la somma incassata il primo giorno utile. È quanto prevede il decreto legge n. 91/2014 (competitività), relativamente al quale ieri il senato ha votato la fiducia sul maxiemendamento del governo (i sì sono stati 159, un voto contrario, non hanno partecipato al voto i senatori delle opposizioni) e che passa ora all’esame della camera. La norma (che era stata proposta da Forza Italia, come prima firmataria Anna Cinzia Bonfrisco) va a modificare il regime di deroga all’utilizzo del contante che il dl n. 16/2012 aveva già disposto in favore dei turisti extracomunitari. In tale ipotesi la soglia ordinaria dei 1.000 euro è stata portata a 15 mila euro, con l’obiettivo di non penalizzare quegli operatori (si pensi a boutique, gioiellerie ecc.) chiamati a ricevere abitualmente clienti provenienti dalla Russia, dagli Emirati Arabi o dall’Estremo Oriente abituati a pagare in contanti cifre piuttosto ingenti. Ora, però, il regime viene esteso anche ai cittadini dell’Ue o dello Spazio economico europeo (vale a dire Islanda, Liechtenstein e Norvegia). Questi, purché non residenti in Italia, potranno invocare il limite per il trasferimento di denaro contante vigente nel proprio paese. Se presente, naturalmente. «È una misura che va nella giusta direzione», ha commentato ieri Confcommercio, «perché non solo i pagamenti in contanti risultano «fisiologici», ma anche perché consente alle imprese di operare con maggiore concorrenzialità. Occorre però evitare di creare confusione tra gli operatori che dovranno essere adeguatamente informati sui limiti vigenti negli altri paesi europei».

Fonte : Italiaoggi.

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