L’ex dipendente deve risarcire il danno all’impresa in caso di concorrenza sleale.

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L’ex dipendente deve risarcire il danno all’impresa in caso di concorrenza sleale.

La sentenza n. 13085/2015 ha stabilito la legittimità del ricorso proposto dal datore di lavoro contro l’ex dipendente il quale, alterando di fatto la libera concorrenza e violando l’obbligo di riservatezza nei suoi confronti, ha illegittimamente trasmesso informazioni commerciali riservate ad impresa concorrente, essendo tenuto pertanto a risarcire all’impresa il danno non patrimoniale. La risarcibilità del danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c., secondo i Giudice della Cassazione, non richiede necessariamente che “il fatto illecito integri in concreto un reato“, essendo sufficiente l’astratta previsione del fatto quale illecito, ossia “idoneo a ledere l’interesse tutelato dalla norma penale“.

I giudici di merito, valutando circostanze quali le dimissioni e il successivo impiego presso la seconda società alla quale veniva preventivamente trasmesso materiale riservato strategico della prima azienda, hanno pertanto configurato l’ipotesi di concorrenza sleale.

La Suprema Corte ha confermato la potenzialità lesiva della trasmissione, considerata rilevante ai fini della concorrenza sleale.

Leggi qui la Sent. Cass. Civ. n. 13085-2015

Filomena Torello, Studio Giuliano e Di Gravio, http://oec.giulianoedigravio.it/

 

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